sabato 6 giugno 2015

Il Sigaro Cubano

Ritengo che fumare un buon Sigaro Cubano sia uno dei piaceri più sublimi. Ricordo che il primo della mia vita lo fumai nella hall di un bell'albergo di Livorno  nel Settembre del 2000. Da allora, con moderazione, non ho mai rinunciato a un buon puros, così li chiamano a Cuba. Ammetto che la moderazione è dovuta principalmente al prezzo!

Fra i tanti che ho fumato quello che preferisco è il Partagas Serie D No. 4Partagas è una delle marche più famose, è stata fondata nel 1845 da catalano Jaime Partagas e fin da subito fu apprezzata dagli appassionati fumatori, tanto più che venne coniato il motto:

« ¡Partagás y nada màs! »

che significa:

« Partagás e niente altro! »

Con la rivoluzione cubana di Fidel Castro l'azienda Partagas venne nazionalizzata e oggi è di probrietà dell'Habanos, società al 51% del Governo cubano e al 49% della multinazionale del tabacco franco-spagnola Altadis.


Ma veniamo al D4. Innanzitutto è bellissimo alla vista e al tatto. Alla vista con la splendida anilla di colore rossa. Al tatto perchè, se conservato bene, si presenta morbido e con la capa perfettamente liscia. Chiariamo subito il significato di alcuni termini. L'anilla è quella fascetta di carta colorata, spesso con un marchio stampato. Mentre la capa è la parte più esterna del sigaro, costituita da foglie di tabacco appositamente coltivate con la massima cura.


Il D4 è un robusto, questo termine detto vitola, più precisamente vitola de galera, identifica la dimensione del sigaro. In particolare la vitola denominata robusto indica un sigaro di lunghezza pari a 124 mm x 50 di cepo (unità di misura espressa in sessantaquattresimi di pollice). quindi pari a 19,84 mm di diametro.

Si tratta di un sigaro di pregio, fatto a mano dai torcedores. Ma di questo parleremo in uno dei prossimi articoli.


 Mi raccomando, il sigaro va conservato con la massima cura ad un'umidità relativa compresa fra il 68% eil 74%. Pertanto va acqustato solo in quelle tabaccherie dotate di un umidor oppure di un'apposita camera umidificata.  Per conservare i sigari a casa occorre dotarsi umidor, ce ne sono molti particolarmente belli e poco costosi.

 
Anche nei sigari, come nei vini, possono esserci dei problemi. Ad esempio, un sigaro che non è stato conservato perfettamente diventa secco e non regala più una piacevole fumata. Ancora peggio quando viene colpito da bicho, detto anche tarma del sigaro. Si tratta di un coleottero che depone le uova nella pianta del tabacco e queste successivamente, a determinate temperature, si schiudono. Il bicho provoca dei piccoli buchi sul sigaro rendendolo infumabile. In poco tempo contagia anche i sigari vicini. I sistemi attuali di produzione hanno risolto il problema, tuttavia non bisogna mai conservare nell'umidor sigari di dubbia provenienza.
 

La prima cosa da fare per fumare un sigaro è quello di tagliare la testa utilizzando un'apposita taglierina. Ci sono anche altri arnesi ma personalmente preferisco la taglierina. Vedremo nel corso di futuri articoli di approfondimento che questo taglio è particolarmente importante e può essere effettuato in diversi modi che influiscono sul gusto della fumata. Un po' come la forma del bicchiere influisce sulle sensazioni olfattive trasmesse da vino!


A questo punto non rimane che accenderlo! Potete usare dei fiammiferi o meglio l'accendino. Va benissimo l'accendio jet, tanto per intenderci quello che sembra una fiamma ossidrica, non dovete mai usare gli accendini a benzina tipo lo Zippo.

Passate la fiamma sul piede, inizialmente senza tirare, facendola ruotare su tutto il bordo in modo che l'accensione sia omogenea. Quindi contianuate con la fiamma facendo delle brevi tirate. Un ottimo sistema è quello di soffiare delicatamente sul piede in modo di facilitare l'accensione. Se il sigaro si dovesse spegnere o se l'accensione non fosse omogenea, cose che capitano spesso le prime volte, armatevi dell'accendino e risolvete il problema.


Vi consiglio di fumare seduti, cadenzando i puff, cosi si chiamano le tirate del fumo, senza ostinarvi a far cadere la cenere, e bello anche vederla! Alcuni sostengono che contribuisca a mantenere bassa la temperatura del fumo rendendo la fumata più piacevole e contenedo il tasso di nicotina.

Parleremo in futuro della fumata, di come varia nel corso del primo, secondo e terzo terzo. Di come si compila una scheda di degustazione e via dicendo. Per ora godeteci una bella fumata!

Verso la fine vi accorgerete che, improvvisamente, il sigaro vi manderà una boccata leggermente amara. Significa che il piacere è finito, è inutile procedere oltre, vi rovinereste solo il ricordo di quanto provato prima. A questo punto, non schiacciate volgarmente il sigaro nel posacenere, basta appogiarlo, si spegnerà da solo morendo dignitosamente.

Che cosa abbiniamo ad un buon puros? L'abbinamento tradizionale è il Rum Cubano (Ron), ci sta bene anche un buon Whisky e anche certi vini si sposano alla perfezione...

Buone fumate a tutti!

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