La vita di noi ragazzi negli
anni '70 era molto diversa da quella dei ragazzi di oggi. La
televisione era in bianco e nero, c'erano solo due canali e le
trasmissioni iniziavano in tarda mattinata precedute da una solenne
sigla. I cellulari non esistevano e il telefono di casa spesso aveva
il duplex, ciò significava che era isolato mentre
telefonavano i vicini. Non esistevano smartphone, sms,
watsapp, facebook e neanche le cinture di sicurezza in
macchina. L'elenco potrebbe continuare a lungo ma fermiamoci quì.
Alcuni di noi si dedicavano
assiduamente allo sport, altri alla politica, ricordo con simpatia
un mio compagno di scuola, un certo Livio, che già alle scuole medie
discuteva abilmente di politica con alcuni insegnanti. Altri avevano
interessi più tecnici, principalmente l'elettronica e la fotografia.
Io rientravo fra gli
appassionati di elettronica, in particolare quelli dediti all'alta
frequenza! Gli altri, quelli che interessavano di bassa
frequenza erano affascinati dall'alta fedeltà, quindi
dagli amplificatori, dalle casse acustiche, .... Noi invece eravamo
interessati principalmente alla radio-tecnica,
cioè a costruire e riparare radio e televisioni.
Ho iniziato a studiare un
po' di radio-elettronica grazie a mio padre che, sempre pronto
a soddisfare i miei interessi, mi aveva iscritto al corso Radio
Stereo a Transistor della Scuola Radio Elettra di Torino.
Leggevo assiduamente la
bellissima rivista Nuova Elettronica,
di cui conservo gelosamente tutti i numeri, e realizzavo diversi
progetti pubblicati fra cui alcuni trasmettitori FM per radio
libere, allora si chiamavano così le radio che avevano iniziato
a trasmettere in modulazione di frequenza.
Così, con alcuni amici, mi
divertivo a trasmettere della musica improvvisando dei programmi
strampalati. Tutto rigorosamente senza alcun permesso, pagamento alla
SIAE e via dicendo, penso che oggi ci sarebbe l'arresto!
Nel 1980, dopo aver superato
l'esame presso il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni ho
conseguito la patente di radiamatore e ho cominciato a sognare
apparati radio costossissimi per quei tempi, irragiungibili per la
maggior parte dei portafogli.
Fra i miei sogni c'era il
bellissimo Yeaesu FT-101 e dopo tanti anni sono
fortunatamente entrato in possesso due fantastici esemplari di questo
apparato che allora avevo tanto desiserato: uno Yaesu FT-101EE
e un Sommerkamp FT-277ZD (Yaesu FT-101ZD).
La Yaesu è nata in
Giappone nel 1959, fondata dal radioamatore Sako Hasegawa
(JA1MP). Sembrerebbe che il nome derivi dal nome di una
stazione della metropolitana situata in prossimità della fabbrica.
Negli anni '70 gli apparati Yaesu furono importati in Italia
tramite la Svizzera con il marchio Sommerkamp in quanto era in
atto un contingentamento di tutto ciò che aveva il marchio made
in Japan.
Con la sigla FT-101
si indicano una linea di ricetrasmettitori costruiti dal 1970 al
1980. La loro caratteistica fonfamentale è quella di essere un
ibribo, cioè da essere realizzzati completamente allo stato
solido con la sola eccezione dell'amplificatore finale del
trasmettitore che è a valvole.
Un'altra caratteristica
importante che li contraddistingue è di essere modulari, cioè
costruiti con schede facilmente estraibili in caso di sostituzione o
riparazione, una vera novità a quei tempi.
Il ricetrasmettitore Yaesu
FT-101EE, in mio possesso, è una versione economica del
FT-101E, quindi senza RF Processor ed è
stato costruito fra 1976 e il 1979.
Mentre, il ricetrasmettitore
FT-101ZD è stato prodottto in tre versioni, quella in mio
possesso è la seconda, la sua matricola che inizia con 0 indica che
è stato prodotto nel 1980.
E' bellissima la sensazione
che si prova ascoltando i corrispondenti in onde corte nelle lunghe
serate invernali. Voci da tutto il mondo risuonano nel mio studio
evocando un'atmosfera d'altri tempi. Così con un vecchio
ricetrasmettitore e un'antenna autocostruita parli con tutto il
mondo. Sicuramente è più facile con skype ma non è la
stessa cosa... provare per credere!
Penso che esistano
oggetti che usandoli si degustano, che trasmettono emozioni,
costruiti per durare, per essere riparati in caso guasto. Ci penso
tutto le volte che metto in moto la mia Fiat 500 F del 1970,
tutte accendo una delle mie radio vintage, quando mi rado conn un
vecchio rasoio abilmente restaurato, ...
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